Tripoli si dichiara “porto non sicuro” e respinge una propria motovedetta

“La Libia considera i suoi porti non sicuri per lo sbarco dei migranti”, rifiutando l’ingresso in porto perfino a una sua motovedetta con 280 migranti catturati in mare. E’ tarda serata quando l’agenzia Onu per le migrazioni conferma la notizia circolata a Tripoli. Per la prima volta il governo riconosciuto (e finanziato) dalla comunità internazionale ammette che a causa dei bombardamenti non ha più neanche il pieno controllo del porto, dove si trovano anche gli uffici del premier al-Sarraj.

Leggi l’articolo completo su Avvenire