La cuoca senegalese a Tenerife

Avete presente la classica donna senegalese, almeno l’immagine della “donna” senegalese che abbiamo in mente? Ebbene, al Fraile, quartiere di Tenerife abitato da numerosi migranti africani, quasi esclusivamente uomini, abita da oltre 15 anni questa signora.

Bella, alta, con l’aria autorevole, è vicina ai 60 anni ma ne dimostra molti di meno. Abita in una delle isole Canarie che dalle coste occidentali dell’Africa vengono raggiunte clandestinamente da parte di chi sfida l’oceano con imbarcazioni di fortuna.
Awa è arrivata prima che si iniziasse a parlare della rotta atlantica verso le Canarie.

Ha lasciato in Senegal il marito, consigliere del governo, e la sua seconda moglie con cui lui vive abitualmente. I due figli invece sono con lei a Tenerife, luogo che ormai considerano di casa. Precisamente abitano a al Fraile, dove Awa alterna periodi in cui ha un regolare lavoro a periodi di disoccupazione. Lei comunque si considera fortunata, perché non appartiene alla fascia vulnerabile dei migranti arrivati da poco. In questo periodo sta lavorando come lavapiatti in un albergo per turisti: si alza alle 5 di mattina, lavora 5 giorni la settimana dalle 7,30 alle 15,30 e, nonostante il suo lavoro sia molto stancante, è fiduciosa e speranzosa che le rinnovino l’attuale contratto, che ha una durata di soli 6 mesi.

Prima di ottenere questo lavoro Awa aveva iniziato a cucinare per migranti del Fraile, che non avevano la possibilità di consumare un pasto cucinato. Si trattava di gruppi variabili tra le 10 e le 15 persone, cui Awa preparava i “manicaretti” senegalesi; chi ne aveva la possibilità lasciava un contributo, chi non poteva non contribuiva ma aveva comunque un pasto caldo a disposizione.

La storia di Awa dimostra come il volontariato che sostiene la causa dei migranti a Tenerife sia fiorente. Mancano però strutture ben organizzate, tanto che questa solidarietà per ora è più a livello individuale che associativo. Il fenomeno è ancora in fase iniziale e, forse anche per questo, si respira molta voglia di fare e molto entusiasmo. Questo grazie soprattutto a persone come Awa, mezza senegalese ma oramai anche mezza spagnola.