Non ci sono profughi di serie A e profughi di serie B

Le lacrime dei bambini hanno tutte lo stesso colore. Gli occhi di chi fugge dalla guerra hanno tutti lo stesso colore. I piedi gelati hanno tutti lo stesso colore. Noi Famiglie Accoglienti – che da anni ci prendiamo cura di chi fugge dalle bombe e dalle polizie dei dittatori – apriamo le nostre case a chi fugge dall’invasione dell’Ucraina, opponiamo la nostra solidarietà di cittadini europei ai crimini di guerra di Putin, ospitiamo e ospiteremo chiunque abbia bisogno.

Ma nello stesso tempo siamo indignati dalla discriminazione contro i profughi dimenticati e respinti con violenza dall’Europa: i siriani, gli afgani, pakistani, bengalesi, chi fugge dall’Asia, gli iracheni, gli yemeniti e tutti gli africani che fuggono dalle guerre civili e dalla repressione. Per noi è incomprensibile e inaccettabile che per motivi politici si si imponga una tragica gerarchia tra persone e famiglie in situazioni del tutto analoghe: la fuga dalla guerra o da una realtà senza futuro.

Non possiamo accettare che gli studenti africani residenti in Ucraina vengano respinti al confine polacco: sono forse diversi dagli ucraini che vengono accettati senza formalità?

Non ci sono profughi “veri” (quelli bianchi) e profughi “falsi”, potenziali criminali, da respingere perché hanno la pelle scura. I faticosi percorsi di inclusione fin qui costruiti con profughi di altre nazionalità devono essere estesi ai nuovi arrivati senza essere interrotti o cancellati per gli altri. L’Europa e l’Italia devono mettere in pratica da subito il principio giuridico fondamentale per la nostra civiltà, quello di uguaglianza: per questo chiediamo che la normativa predisposta per le persone ucraine venga immediatamente estesa a tutti i profughi di guerra, da qualunque parte del mondo provengano.