Una piccola vittoria per i migranti siriani

In Olanda, il governo non potrà trasferire i migranti siriani attualmente ospitati se c’è il rischio che subiscano trattamenti disumani. Questo è quello che è stato stabilito dal Consiglio di Stato in due sentenze emesse il 6 luglio 2022. Dal 2020 la Danimarca ha reso più difficile fare richiesta d’asilo e spinge per il rimpatrio dei migranti siriani a Damasco sostenendo che la Siria sia ormai un “paese sicuro”. In Siria la guerra civile purtroppo continua da 11 anni e la scelta del governo è evidentemente condizionata dalle pressioni della destra populista.

Una decisione che potrebbe rappresentare un pericolo per migliaia di migranti che, se costretti a tornare in patria, si ritroverebbero di nuovo in una zona di guerra. Le stesse dinamiche sembrano contagiare anche la Svezia, dove il governo da un paio d’anni sta sostituendo la precedente politica d’asilo con regole più restrittive. I migranti siriani respinti dai due paesi scandinavi, avevano tentato in extremis di ottenere asilo nei Paesi Bassi.

Il Segretario di Stato olandese, considerando la protezione dei richiedenti asilo uguale ed efficace in tutti i paesi Europei, voleva trasferire per questi migranti dai Paesi Bassi alla Danimarca e alla Svezia. Tuttavia di fronte alla politica della Danimarca in materia appariva chiaro che i diritti fondamentali della Carta dell’Unione Europea non erano rispettati nello stesso modo e pertanto il Consiglio di Stato aveva chiesto al Segretario di Stato di fornire prove che giustificassero la sua decisione. Le due sentenze del 6 luglio sono arrivate in seguito alla mancanza di queste prove e grazie alla presentazione di documenti dei cittadini siriani che hanno dimostrato una differenza chiara e fondamentale nella politica di protezione tra  Paesi Bassi e Danimarca, dove esiste un rischio reale di trattamenti disumani a seguito del trasferimento dall’Olanda, che è stato pertanto annullato.