
Casarini: “Tutte le navi sono di fatto bloccate dal…
Vietato soccorrere. Quello che dobbiamo considerare un paradosso è divenuto anche un grido d’allarme lanciato da Mediterranea, la ONG proprietaria della Mare Jonio. “Il Governo blocca anche la Mare Jonio – si legge in un post -, privando il confine acqueo più mortale del mondo di un’altra nave che, in quasi due anni, ha portato in salvo sbarcandole in porti sicuri europei 374 persone tra donne, uomini e bambini, il cui destino sarebbe stato invece la morte per affogamento o la deportazione in Libia”.
Allarme che, nella giornata di oggi, è stato reiterato anche da Luca Casarini. Il capo missione della Mar Jonio, attraverso l’AdnKronos, ha rilasciato delle dichiarazioni tanto dure quanto importanti: “Stiamo facendo una campagna di pressione e informazione a tutte le persone su quello che sta accadendo: tutte le navi sono di fatto bloccate dal governo italiano“.
“Non vogliamo scaricare le responsabilità sulle singole capitanerie – spiega Casarini – ma dipendono tutte dal ministero dei Trasporti e da quello dell’Interno, quindi questa è proprio una volontà governativa. Nonostante le belle parole e i proclami, siamo tornati nella situazione in cui tutte navi del soccorso in mare organizzate dalla società civile sono sotto blocco. Utilizzando non il decreto sicurezza di Salvini, ma una sequela infinita di pretestuose motivazioni amministrative”.
“Io ricordo che tutte le navi civili europee esistono – prosegue Casarini all’AdnKronos – perché ci sono gravissime mancanze del governo sul soccorso in mare e il Mediterraneo è la frontiera più pericolosa al mondo con decine di migliaia di morti. Per questi motivi si è sviluppata la risposta dal basso, con la società civile, con il monitoraggio e il soccorso che hanno salvato migliaia di donne uomini e bambini. Il governo ora deve decidere da che parte stare, se vuole continuare nel lavoro sporco, folle, che caratterizzava il governo Salvini o se vuole cambiare. Ma se decide di farlo deve rispettare le convenzioni e la Costituzione italiana. E smetterla di boicottare chi salva vite in mare”.
“Chi ha la maggioranza in Parlamento dovrebbe studiarsi bene l’ultimo rapporto di Amnesty International sulla Libia, su chi finanzia torturatori, su chi uccide. I complici di quei crimini sono proprio loro che finanziano assassini. È arrivato il momento di scegliere. Noi vinceremo questa battaglia, perché le motivazioni dei fermi sono illegittime. La Mare Jonio tornerà presto in mare. L’unica nostra tristezza è quella che, finché si proseguirà con i blocchi delle navi, ci saranno ancora molti morti in mare e nessuno ascolterà le loro grida”, conclude Casarini.